lunedì 4 aprile 2016

Purificazione - Parte 1

Per cominciare da una definizione generale, su cui credo che nessuna Tradizione avrebbe da obiettare, si potrebbe descrivere la “purezza” come uno stato ideale dell’Uomo (e dell’ambiente in cui vive, e delle cose con cui viene a contatto, ma questi ultimi due aspetti alla fine servono solo a non intaccare la purezza dell’Uomo, no? Proprio come non avrebbe senso curare maniacalmente la propria pulizia personale e poi vivere nella sozzura). Non è che abbiamo detto molto, però. Che cos’è la “purezza”? Su quali criteri si giudica se una persona, o una cosa, o un luogo, siano puri o no? !
Diverse culture, filosofie e religioni hanno dato diverse risposte a questo quesito. Non solo diverse culture geograficamente distinte (sarebbe troppo bello e troppo facile!), ma anche diverse culture storicamente consequenziali, che si sono sovrascritte a vicenda fino a formare – anche – quel guazzabuglio di cultura in cui viviamo oggi. Risposte distinte, ma con talvolta notevoli punti di contatto. Basti pensare a come usiamo il termine “puro” nella nostra lingua: un’espressione come “puro di cuore” indica che la purezza sia legata all’etica, mentre un utilizzo del termine sulla falsariga di “puramente intellettuale” o “puramente ludico” o “puramente malvagio” indicano la purezza non come un valore di tipo etico ma come sinonimo di “genuino” o “senza contaminazioni esterne”. Insomma la purezza come “non-contaminazione” o “unicità”: di intenzioni, di pensiero, perfino di materiale (“è puro cotone”); addirittura, la purezza è stata vista come un fattore genetico (la “razza pura”; definizione che fa orrore se si parla di esseri umani, ma che è usata con meno remore quando si parla di animali; un cane o un gatto possono essere di “razza pura”).
La purezza è legata anche alla salute. In alcune religioni che impongono delle limitazioni alimentari, si fa distinzione fra cibi “puri” e cibi “impuri”, probabilmente a causa degli effetti che potevano avere sugli esseri umani nelle condizioni igieniche in cui quei cibi potevano essere reperiti nel tempo e nel luogo in cui le regole sono state stabilite. Alcune religioni e correnti spirituali prevedono una dieta vegetariana, perché la carne in generale è considerata “impura” (laddove non sia a causa di un divieto di uccidere animali), e per lo stesso motivo alcune persone si astengono dal mangiarla per certi periodi per “purificarsi”, ma in questo caso, dal momento che alcune di queste pratiche sono anche recenti, pare si tratti di una questione energetica, oltre che salutare. A volte per lo stesso motivo è praticato il digiuno integrale o quasi, per limitati periodi di tempo (alcuni lo fanno prima di praticare magia).
In ultimo, la purezza può essere ricondotta a un rapporto privilegiato con una divinità; per esempio, nella Bibbia ci sono riferimenti ai “puri” dove per “puri” s’intende persone dalla fede sincera (Tito 1:15: “Tutto è puro per quelli che sono puri; ma per i contaminati e gli increduli niente è puro; anzi, sia la loro mente sia la loro coscienza sono impure. 16: Professano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, essendo abominevoli e ribelli, incapaci di qualsiasi opera buona.” Come si può vedere, non solo la fede è veicolo per la purezza, ma è anche conditio sine qua non per essere puri; i puri vengono contrapposti ai “contaminati” e agli “increduli”, per i quali “niente è puro”). Questo ultimo aspetto della “purezza” nel cristianesimo è legato a doppio filo al primo significato di purezza che ho citato, la purezza come valore etico (“incapaci di qualsiasi opera buona”). Anche Agrippa von Nettesheim esprime un concetto simile nel suo Compendio di Magia: «Ora noi non possiamo, secondo l’opinione di Ermete, ottenere la fermezza e il vigore della mente che dalla purezza della vita, dalla pietà e dalla religione sacra, la quale purifica per eccellenza la mente e la rende divina.»
 
Ora che abbiamo stabilito a grandi linee cosa sia la purezza, o magari abbiamo solo confuso le acque ancora di più, passiamo a qualche esempio concreto: esaminiamo il concetto di “purificazione”.
Purificazione significa, si potrebbe dire semplicemente, ri-portare una persona (o un luogo, o un oggetto, o una situazione), a una precedente o ideale condizione di purezza, rimuovendo ciò che ha “contaminato” la persona a livello fisico, etico, energetico ecc. a seconda del contesto.
Voglio riprendere i precedenti concetti di “purezza” e tracciare uno schizzo di come, a grandi linee, si recupera o si guadagna la purezza in ciascuno di quei ! contesti.
1. La purezza etica, non sempre e non secondo tutti è recuperabile. L’“innocenza”, una volta perduta, è perduta. Ma stiamo parlando del sesso degli angeli, visto che ognuno può legittimamente avere la propria idea di cosa sia “il bene”, “la giustizia”, “l’innocenza” e quindi “la purezza in senso etico”. Io personalmente rigetto del tutto il concetto di purezza etica, una cosa simile a mio avviso non esiste, è troppo suscettibile della cultura a cui si fa riferimento e non è compatibile con la vita reale in ogni caso. Ma poniamo l’esempio di sistemi di pensiero che veicolino con insistenza il concetto di purezza etica; l’esempio più semplice che abbiamo tutti sotto gli occhi è il cristianesimo, che stila determinate regole da non violare, la cui violazione è non solo un allontanamento dal loro dio ma anche un’infrazione alla morale (che, immagino, per molti coincida con l’etica, o meglio, l’etica personale non è contemplata). Si rimedia a questa caduta dalla purezza grazie al pentimento, nel cattolicesimo grazie alla confessione, nei bei tempi andati anche con un’ammenda o un’espiazione (l’introduzione dell’idea che il dolore sia un mezzo per guadagnare la salvezza lo dobbiamo perlopiù al Cristianesimo, almeno in questa parte del mondo); così il recupero della purezza arriva – in teoria – grazie a questo iter di penitenza e grazie al consenso della divinità. In ogni caso avviene una vera e propria “rimozione del peccato”, il che ci ricollega al punto seguente:
2. La purezza in quanto non-contaminazione, si recupera rimuovendo l’elemento di contaminazione, dove questo è possibile (un gatto mezzo siamese non potrà mai diventare un siamese puro, mi pare ovvio; anche se nel secolo scorso si è cercato di trasporre il concetto di “purificazione della razza” su scala sociale, e sappiamo tutti com’è andata). In caso analogo ma non troppo, la purezza si recupera rimuovendo oppure compensando l’elemento che ha portato disequilibrio dove prima c’era equilibrio. Si potrebbe dire che la medicina occidentale si basi sull’idea di rimuovere la contaminazione, e che alcune tradizioni di medicina non convenzionale si basino sul concetto di riportare l’equilibrio, ma sono generalizzazioni eccessive. La purificazione di luoghi o di oggetti dalle energie residue indesiderate, funziona allo stesso modo; è una rimozione di un elemento indesiderato. Lo è anche l’esorcismo.
3. La purezza “energetica”, e qui nello specifico parlo di una purificazione che parte agendo sul corpo e non sulla mente o sullo spirito, si ottiene modificando il proprio stile di vita in modo da purificarsi, un po’ per volta, trovando e aggiustando il proprio equilibrio; non è un tipo di purificazione rapida tipo “passata d’incenso”. La purificazione (anche) energetica del corpo ormai è riconosciuta da molti come uno degli aspetti del benessere fisico. È diversa dalla purificazione che si svolge prima di un rituale, per fare un esempio familiare a tutti noi: quel tipo di purificazione, simile a quella citata nel punto 2, rimuove i pensieri deleteri, le preoccupazioni, le energie negative accumulate di recente, ci dispone ad entrare in un diverso stato mentale e spirituale, ma non direi che ci cambi radicalmente. La purificazione energetica del corpo, questa di cui parlo nel punto 3, è una cosa che si sente molto in contesto oriental-olistico-newagizzante, perché come dicevo la nostra cultura è un calderone incasinatissimo, ma qualcosa di valido, in questo, ci sarà. Un particolare è degno di nota; a volte la sensazione di essere puri o impuri secondo questo criterio può dipendere anche da motivazioni etiche, ad esempio io credo che nel caso di una scelta vegetariana o vegana “l’idea di mangiare animali morti” concorra a far sentire “impuri” tanto quanto la percezione (reale o immaginaria) delle proprie energie. Come vedremo più avanti, l’idea di purificazione del corpo e dello spirito mediante una occidentale; nella magia cerimoniale per esempio la purificazione pre-rituale inizia anche giorni prima della pratica magica, e contempla il divieto di lasciarsi andare ad eccessi e ad atti carnali.
4. Ora, la purificazione che procede dalla divinità (o da spiriti o entità intermediarie). Un tema non facile da affrontare visto che in questa modalità la purificazione non viene effettuata solo con l’ausilio di strumenti o processi che l’Uomo capisce e gestisce, ma è richiesto e a volte dato per scontato un intervento esterno. Ho trovato molte tracce di invocazioni a divinità perché purifichino questo o quello, e anche nella purificazione wiccan con acqua e sale, la formula vuole sempre un “ti purifico” (e/o “ti consacro”) nei nomi di un dio e una dea. Ma la Wicca non è certo l’unico esempio, più avanti ne vedremo altri.
 
Purificazione ed esorcismo
Due parole su un tema che può creare confusione: dove si situa la linea di demarcazione fra una purificazione e un esorcismo?
Nel libro “La casa magica” ho trovato una risposta lapidaria: «Un rito di purificazione non è però un esorcismo: non scaccerà via da un luogo spiriti cattivi. Allo stesso modo, sebbene le purificazioni hanno di solito successo, non costituiscono una difesa contro energie negative dirette intenzionalmente contro di noi.»
È un concetto che in generale mi sento di condividere, sebbene sostanzialmente purificazione ed esorcismo vengano operati con il medesimo scopo – rimuovere un agente di disturbo. L’esorcismo probabilmente è quello a cui si ricorre quando ci si accorge che una purificazione “semplice” non è stata sufficiente; quando si pensa che vi sia dietro un’intenzionalità maligna, o quando per qualsiasi motivo la purificazione non è abbastanza. Io non sono però altrettanto sicura di dove porre la linea di demarcazione fra purificazione ed esorcismo, nei risultati, perché talvolta differiscono nei metodi.
Una purificazione non costituisce una difesa contro energie negative dirette contro di noi volontariamente, ma se vi sono dirette involontariamente? La purificazione non scaccia da un luogo gli spiriti cattivi, ma può dissipare accumuli di energia negativa, e cosa pensare delle larve? Sono entità più simili a spiriti o a semplici accumuli? Sono almeno semicoscienti? E soprattutto, una purificazione basta a scacciarle? E quando un luogo (o una persona) sono semplicemente troppo pregni di schifezze, non è mai successo che una purificazione non fosse abbastanza forte da ripulire tutto? E cosa dire dell’esorcismo? Nella Clavicola di Salomone è scritto, per esempio: «L’esorcismo (…) serve a liberare uno strumento o una sostanza da eventuali influssi negativi, prima della consacrazione.» Insomma un concetto del tutto affine a quello che oggi chiamiamo “purificazione”, che basandoci su questa breve definizione non richiama necessariamente a spiriti cattivi o entità, ma solo a “influssi negativi”.
Una pratica comune a quasi tutte, se non tutte, le tradizioni della Wicca, è la purificazione dei partecipanti a un rituale e dello Spazio Sacro, mediante l’aspersione di acqua e sale. L’acqua viene prima “esorcizzata” e il sale “benedetto”. L’acqua viene esorcizzata da (parole variabili) “le impurità e le negatività degli spiriti del mondo dei fantasmi”, e questa azione che rimuove impurità e negatività non è dissimile, secondo me, da una purificazione. Anzi, a livello concettuale, l’esorcismo è una forma di purificazione. A causa anche della cultura cinematografica siamo abituati a pensare all’esorcismo come a un’azione magico-religiosa mirata a scacciare un’entità che ha preso possesso di un corpo (la famosa “possessione”), il quale reca sintomi teatrali come un improvviso cambio di personalità, la testa che gira di 180 gradi, vomito verde, desideri assassini ecc. Ma pensare questo sarebbe limitativo; l’esorcismo su persone è stato praticato in ogni epoca e anche per scopi meno assoluti della battaglia tra il bene e il male: è stato praticato spesso e volentieri a scopi medici, per scacciare il demone-malattia. Questi casi, ho ritenuto interessante citarli nel prossimo capitolo, stia poi a voi decidere se c’entrino con la purificazione personale o se sia qualcosa di troppo diverso.

Nikker

2 commenti:

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  2. Bekins Feldman
    Ciao mondo! Sono Bekins Feldman dal Canada, ho letto così diverse testimonianze su questo grande incantatore chiamato Dr Egwali su come ha aiutato così tanti a ripristinare la loro vita sentimentale spezzata e persino con alcune erbe speciali nella guarigione di diversi disturbi. Quindi decido di provarlo, eccomi qui oggi per dare la mia testimonianza su come questo affidabile incantatore ed erborista chiamato Dr Egwali ha portato il mio ex indietro per averlo contattato. La mia ex aveva bisogno di andare per la sua strada senza una ragione tangibile, quindi ha concluso la nostra relazione, se n'è andata da circa un anno ma onestamente parlando mi manca molto e di sicuro farò qualsiasi cosa con qualsiasi mezzo solo per avere la mia fantasia d'amore reinsediato .. Ho dovuto contattare questa persona sempre fantastica e fidata e boom, il resto è stato magico ed è così che è tornata tra le mie braccia in un batter d'occhio proprio come ha detto il dottor Egwali. Sto usando questo forum per condividere la mia meravigliosa storia e la tua non è un'eccezione, provalo e scommetto che sarai così felice di averlo fatto. Puoi raggiungerlo attraverso una qualsiasi di queste piattaforme.
    Mail: Dregwalispellbinder@gmail.com o su Whatsapp: +2348122948392

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