martedì 21 giugno 2016

Starhawk

Miriam Simos, meglio conosciuta come Starhawk, è nata a Saint Paul il 17 giugno 1951.
Ha conseguito la laurea in Belle Arti presso la U.C.L.A (University of California, Los Angeles).
Nel 1973, come studentessa laureata in Cinema alla U.C.L.A, Starhawk ha vinto il prestigioso Samuel Goldwyn Creative Writing Award. Ha conseguito un Master in psicologia con specializzazione in terapia femminista presso l’Antioch University West nel 1982. Ha insegnato in diverse scuole e università della San Francisco Bay Area, tra cui la John F. Kennedy University, la Antioch West, l'Istituto di Cultura e di Spiritualità della Creazione nell’Holy Names College, e la Wisdom University. È attualmente docente a contratto presso il California Institute of Integral Studies.
È una delle teoriche più conosciute del neopaganesimo e dell'ecofemminismo, è co-fondatrice del Reclaiming, una branca attivista del moderno paganesimo creata alla fine degli anni settanta, e continua a lavorare a stretto contatto con la comunità Reclaiming (www.reclaiming.org).
Negli anni settanta entrò attivamente nella comunità neopagana della San Francisco Bay Area, e si è formata con Victor Anderson, fondatore della Tradizione Feri della stregoneria, e con Zsuzsanna Budapest, una femminista separatista coinvolta nella Tradizione della Wicca Dianica.
La sua influenza è stata importante nella decisione della Unitarian Universalist Association di includere le tradizioni incentrate sulla terra fra le loro fonti di fede. È stata un attivo membro di – e ha guidato molti workshops per – il Covenant of Unitarian Universalist Pagans (CUUPS), un gruppo di interesse di Unitariani che onorano le vie spirituali pagane, tribali, basate sulla Dea, e incentrate sulla terra.  Attivista per la non violenza, il femminismo, l'ecologia ed il movimento no global, si definisce come una pioniera nella riscoperta di una spiritualità basata sulla terra e di una religione della Dea. Collabora con Beliefnet.com e On Faith, il forum online del Washington Post che tratta di religione, ed è una promotrice della permacultura.
Starhawk viaggia per tutto il mondo insegnando magia e attivismo. Vive facendo la spola tra San Francisco, dove abita in una casa comunitaria con i suoi genitori e amici, e una piccola casupola tra gli alberi nel Sonoma County occidentale, California, dove pratica la permacoltura nei suoi giardini, e scrive. I suoi lavori sono stati tradotti in spagnolo, francese, Tedesco, danese, olandese, italiano, portoghese, polacco, ceco, greco, giapponese e birmano. I suoi saggi sono ristampati in tutto il mondo, e sono stati inclusi in numerose antologie.
Il suo lavoro
Starhawk è una delle più conosciute e rispettate voci della moderna spiritualità basata sulla terra. È anche ben nota come attivista per la giustizia globale, e il suo lavoro e i suoi scritti hanno ispirato le azioni di molti. È autrice o co-autrice di dodici libri, incluso The Spiral Dance: A Rebirth of the Ancient Religion of the Great Goddess (La danza a spirale), da lungo tempo considerato un testo essenziale per il movimento neopagano. Fin dalla suapubblicazione, The Spiral Dance è diventato un classico della Wicca e della moderna stregoneria, del femminismo spirituale (come suona male, che ne dite di “della spiritualità femminista”?), del Movimento della Dea e dell’ecofemminismo. Questo suo lavoro si distingue per il suo misticismo visionario, per la sua filosofia di armonia con la natura e di consapevolezza estatica. The Spiral Dance è stato continuamente ristampato per trent’anni e rivisitato due volte.
In realtà, secondo la mia opinione, è un libro decisamente datato e che fa riferimento a quelle che all’epoca potevano essere ipotesi archeologiche e storiche più o meno accreditate ma che oggi lo sono decisamente meno, se mai lo sono state (un po’ troppo spesso fa riferimento alla Murray). Tuttavia è un discorso che resta valido in chiave mitopoiedrica, e il libro è interessante per lo spirito che trasmette, per il messaggio che veicola. Sul femminismo di Starhawk – più precisamente sulla questione se sia davvero convinta dell’uguale valore di uomini e donne – ho letto opinioni discordanti, ma il suo libro non mi è parso, almeno nella nuova edizione, fondamentalista in questo senso. Parla anche, e in modo convincente, dell’evoluzione e della liberazione spirituale degli uomini; ne parla comunque in chiave un po’ femminista, ma in questo non ho letto malafede, solo un limite – come se riuscisse a cogliere solo un aspetto dell’intera questione, però è normale che vi sia un limite laddove vi è una forte presa di posizione.
I suoi libri comunque sono caratterizzati da un forte sprone alla pratica – ci sono molti esercizi da svolgere. Sicuramente seguire le pratiche suggerite aiuta a capire i concetti espressi nei libri, specialmente visto che i libri sottolineano l’importanza dell’esperienza e della percezione.
Molti dei migliori saggi di Starhawk sulla politica — che hanno il merito di aver aiutato il movimento per la giustizia globale a trovare e definire sé stesso — sono state raccolte nel suo libro Webs of Power: Notes from the Global Uprising.
Verso la fine degli anni '80 è stata co-scrittrice per la popolare trilogia di film conosciuta come la Serie della Women's Spirituality: Goddess Remembered, The Burning Times, e Full Circle. Starhawk e Donna Read fondarono una loro propria compagnia cinematografica, Belili Productions (http://belili.org), per fare documentary sulle donne e sulla terra.
Il loro primo lavoro è stato Signs Out of Time (2004), un documentario sulla vita dell’archeologa Marija Gimbutas. Il loro secondo documentario, Permaculture: The Growing Edge, è uscito nel 2010. Starhawk ha fatto anche molti brevi documentari che si possono trovare su YouTube: "The Spiral Dance Ritual," "Reclaiming’s Spiral Dance: Three Decades of Magic," "Permaculture in the City," e "Permaculture Principles at Work."
Starhawk ha registrato molte audiocassette e CD; le più recenti, "Wicca for Beginners" (2002), "Wiccan Rituals and Blessings" (2003), e il set di 4 CD "Earth Magic" (2006). Occasionalmente ha scritto canzoni, e alcune delle sue canzoni e canti vengono usati nei rituali in tutto il mondo.
BibliografiaLibri ed opere scritti da Starhawk: - The Spiral Dance: A Rebirth of the Ancient Religion of the Great Goddess (1979, 1989, 1999), edito in Italia nel 2002, da Macro edizioni, con il titolo La danza a spirale
- Dreaming the Dark: Magic, Sex, and Politics (1982, 1988, 1997)
- Truth or Dare (1988)
- The Fifth Sacred Thing (1993), edito in Italia nel 1996, da Tea, con il titolo La quinta cosa sacra (è un romanzo)
- Walking to Mercury (1997) (è un romanzo)
- The Pagan Book of Living and Dying (1997), scritto con M. Macha Nightmare e il Reclaiming Collective
- Circle Round: Raising Children in the Goddess Tradition (1998), scritto con Anne Hill and Diane Baker
- The Twelve Wild Swans: A Journey Into Magic, Healing and Action (2000), scritto con Hilary Valentine
- Webs of Power: Notes from the Global Uprising (2003)
- The Earth Path (2004), edito in Italia nel 2005 da Macro edizioni con il titolo Il sentiero della terra
- The Last Wild Witch. Illustrated by Lindy Kehoe. Portland, Oregon: Mother Tongue Ink. (2009) (è un romanzo)
- The Empowerment Manual: A Guide for Collaborative Groups. (2011)
-City of Refuge (2015) (è un romanzo)

Nikker


lunedì 13 giugno 2016

Litha

Occorrente:
1 grande candela bianca
1 candela rossa per persona più piccola (tipo tea light)
Il “vostro” set per celebrazioni
Fiori e frutti di stagione come offerte e decoro del vostro altare (o dove procederete con la celebrazione)
Impostate l´inizio del vostro rituale secondo le vostre abitudini, grounding&centering, apertura del cerchio ed invocazione dei quattro elementi sono prassi comune per preparare noi stessi e lo spazio sacro nel quale andremo a lavorare, il miglior consiglio é nel caso non abbiate una vostra routine, crearne una che vi venga dal cuore….utilizzare le vostre parole con il vostro intento é sempre la freccia più potente e precisa!
Il seguente rituale può essere celebrato sia in gruppo, che in solitaria, per comodità spiegherò lo svolgimento per un gruppo, benvenute siano le vostre personalizzazioni a quanto proposto.
Ponetevi in cerchio intorno all´altare, ad ogni membro deve essere data una tea light rossa, la Sacerdotessa recita a sud dell´altare:

Siamo qui oggi per celebrare il potere e l´energia del Sole, quale nostra fonte di calore e luce in tutto il mondo. Oggi, a Litha, solstizio d´estate, incontriamo il giorno più lungo dell´anno.
Da Yule sino ad oggi il sole si é mosso nella propria danza rituale sempre più vicino alla Terra; che i boccioli fioriscano, le messi crescano floride e la vita ritorni ancora una volta. Oggi siamo qui per onorare il Dio e la Dea del Sole.

La Sacerdotessa accende la candela bianca posta sull´altare:

Il Sole é la nostra ultima fonte di calore e luce, come ogni fonte di luce esso brilla con splendore e irradia il mondo. Il Sole posa il suo sguardo su ognuno di noi, inondandoci di luce, ogni giorno, nell´infinito circolo di luce. Oggi condividiamo tra di noi, attraverso questo cerchio, il potere del cerchio di luce.

Utilizzando la candela bianca sull´altare, la Sacerdotessa accenda la sua tea light rossa e, voltandosi in senso orario verso la persona allei più vicina, accende a la sua candela utilizzando la propria e dicendo:

possa tu essere riscaldato e confortato dal calore del Sole.

La seconda persona a sua volta si rivolge alla sua sinistra ed accendendo la candela dell´altro ripete la stessa frase, continuando fino ad esaurire i membri.
Al termine ogni membro allunghi le mani verso l´altare al centro, avvicinando le proprie candele e recitando la seguente invocazione (adattate, in caso, i nomi delle divinità al Pantheon che preferite)
Che gli Dei portino luce in noi, siate i benvenuti!
Hail Ra, che porti a noi luce ogni mattino,
Hail Apollo, che ci guarisci con i tuoi raggi lucenti,
Hail Kernunnos, la cui fertilità fiorisce come il sole acquista potenza,
Hail Helios, i cui destrieri imperano attraverso la volta celeste
Hail Hestia, le cui fiamme sacre spazzano via la notte
Hail Sunna, sorella della Luna, portatrice di luce
Vi invochiamo oggi, ringraziando per le vostre benedizioni, accettando i vostri nomi. Attingiamo a voi per la nostra forza, la nostra guarigione, la nostra vita!
Hail a voi, potenti divinità del sole!

Ogni membro ponga ora la propria candela rossa sull´altare intorno a quella bianca.
La Sacerdotessa recita:

il sole irradia, senza mai morire, senza mai interrompersi,
il calore e la luce di oggi siano con noi ogni giorni,
anche se essi da oggi andranno ad accorciarsi
dando spazio al lato oscuro dell´anno,
fino a che il sole ritorno al suo splendore ancora una volta!

Potete a questo punto procedere con la condivisone di dolci e bevande, oppure concludere il rituale ringraziando e salutando i quarti ed aprendo il cerchio per procedere alla festa!

Lily VioletSnake

lunedì 6 giugno 2016

L'Altare

Uno degli elementi comuni a diverse religioni e culti è l’altare. Sin dall’antichità luogo focale e cuore sacro di rituali e templi. L’altare è un luogo unico e speciale, d’incontro tra il mondo ordinario e quello divino. Fisso, mobile, monumentale, nascosto, in pietra o legno riveste diverse funzioni a seconda quanto assegnatogli. Due grandi categorie possono essere identificate in altare operativo ed altare votivo. L’altare operativo è quello dove si svolgo diverse pratiche, celebrative e magiche, un luogo più dinamico che contemplativo.
L’altare votivo, per alcuni tabernacolo, è un luogo dove incontrare e far risiedere una determinata entità, presso cui svolgere preghiere dedicate e offerte in genere, ma anche petizioni. Qui l’agire viene quindi demandato al divino, in pratica si cerca intercessione per quanto ci necessita. Per altro un altare operativo può essere prettamente dedicato ad una divinità o un culto quindi rispondere ad entrambe le categorie.
Anche nella Wicca l’altare resta un punto di primaria importanza. Il corpo della strega stesso è l’altare rituale, ma in generale si riscontrano tutte le tipologie descritte in precedenza.
Si può dire quasi indispensabile o inevitabile l’altare operativo che ai minimi termini si riduce al Pentacolo, oggetto e luogo fisico che in esso rappresenta tutti gli elementi legati nello Spirito, la chiave quindi per il contatto o meglio la semplice attestazione del divino in ogni dove.
Spesso nella Wicca l’altare che chiameremo principale esprime già con la sua posizione diverse attinenze. Vi sono tradizioni che richiedono l’altare ad una specifica posizione, le più comuni: est, nord o centro. Ovviamente la posizione reca all’altare il significato della direzione corrispondente, ad esempio ad est esso è l’inizio, il sole nascente, l’illuminazione, il potere dell’Aria come atto creativo attraverso la parola. L’altare può comunque cambiare posizione anche nei riti di una tradizione proprio in funzione della funzionalità d’attinenza all’operazione da svolgere o anche solamente al periodo dell’anno.
L’altare di norma accogli effigi o attributi delle divinità, spesso rappresentati nella loro dualità Dea e Dio. Sono presenti spesso uno o più strumenti, per l’operatività da svolgere o ancora in pertinenza alle divinità scelte.
Specie nelle celebrazioni solari o lunari possono essere preseti diverse decorazioni che comunque attengono e rinforzano il tema scelto.
Trovo importante sottolineare che la presenza di luce e/o fiamma è in pratica inevitabile. Essa resta il simbolo della presenza del divino, il sacro fuoco dell’arte, la presenza dello Spirito. In molti rituali e per molti praticanti oltre l’altare principale vengono eretti gli altari alle Direzione a tema Elementale. La dove presenti si considera che questi altari siano ad arricchimento e sostegno alle chiamate e presenza dei Guardiani, Elementi, Elementali. Di norma questi altari sono ricchi di attributi in armonia con la corrispondente relativa.
Nella Wicca è facile riscontrare la presenza di: altari votivi, quelli agli antenati o ad una singola divinità che sono in assoluto quelli più comuni; altari operativi, focalizzati su un Elemento o una pratica come per gli altari di guarigione o di protezione.
Un altare può essere anche solo un panno o un pezzo di carta. La valenza non è data certamente dai materiali, dalle dimensioni o dal costo. L’edicole di santi cristiani sono un esempio di come anche solo un’immagine dipinta su un muro possa divenire sacra e ponte tra ordinario e divino. Lasciamoci alle spalle le limitazioni circostanziali, viviamo ed esploriamo a fondo l’esperienza a cui ci affacciamo.
Un altare assicura e promuove un luogo sacro. Devozioni ed ogni tipo di pratica, anche quella meditativa, ma svolta alla luce dell’altare, nutriranno il nostro piano astrale al meglio, arricchendo la
nostra esperienza e rinsaldando il nostro ponte tra i piani garantendo protezione e purificazione. L’altare offre quindi l’esperienza diretta dell’indagine del divino sul piano ordinario, lasciando proprio alla strega il compito ed il piacere di caratterizzare questo luogo in forme e colori, non solo per la scelta di oggetti o simili, ma specialmente attraverso la pratica volta in ed attraverso tale luogo.
 
Buon Lavoro.

Circle of Sand