domenica 18 settembre 2016

Il simbolo alchemico dello Zolfo

Lo zolfo (dal sanscrito शुल्बारी  SHULBARI significa "nemico del rame" in quanto lo zolfo reagisce facilmente con il rame, facendo perdere a quest’ultimo le sue proprietà metalliche) era già noto in epoca preistorica: gli Egizi lo conoscevano dal 1600 a.C., mentre Omero lo menzionò nel IX secolo a.C., dove veniva utilizzato sia come arma incendiaria di guerra insieme al carbone e al catrame, sia come medicinale. Per finire venne anche citato nella storia biblica della genesi, nel racconto della distruzione di Sodoma e Gomorra. Il termine equivalente di lingua inglese chiama lo zolfo brimstone, che significa pietra dell'orlo, perché si trova facilmente sul bordo dei crateri di vulcani.
Nel XII secolo i Cinesi inventarono la polvere da sparo che è una miscela di nitrato di potassio (KNO3), carbone e zolfo. I primi alchimisti diedero allo zolfo il suo simbolo alchemico, un triangolo sopra una croce; attraverso i loro esperimenti scoprirono che il mercurio poteva combinarsi con lo zolfo.

Zolfo Nero, la Croce di Leviathan.

Questo glifo è spesso definito erroneamente come "croce pontificia di Satana" da scrittori del tratto cristiani, a causa della sua adozione come emblema del satanismo da Anton LaVey nel 1960. L'emblema è senza storia come un simbolo del satanismo utilizzato da LaVey e non solo...
Più anticamente, era usato come simbolo dello zolfo nero, infatti lo si può trovare in questo indice di Nicasius Le Febure in “A Compleat Body of Chymistry” del 1664.
Zolfo Filosofale, Red King

Questo simbolo è preso dalla 23esima immagine di una serie di disegni dal lavoro alchemico del XVII secolo attribuito a Eugenius Philalethes, Speculum Veritatis. Questo semplice simbolo di un triangolo di fuoco con tre frecce radianti verso il basso rappresenta il "Perfect Red King " (Il perfetto Re rosso), lo zolfo dei filosofi.


Proprietà alchemiche.
Lo zolfo è un elemento che fa parte dell’Opera Alchemica (Nigredo, Rubedo e Albedo).
Esso è l’elemento primordiale.
Zolfo e Mercurio (noti anche come l’Hylé e l’Azoth, secondo il monaco benedettino Basilius Valentinus del XV secolo) sono considerati dagli Alchimisti fratello e sorella e spesso le caratteristiche dell’uno vengono attribuite all’altro.
Le proprietà filosofico-spirituali dello zolfo, dedotte per analogia da quelle fisiche, rappresentano le qualità maschili, il Sole, il fuoco, il caldo, il secco, l’attività, la coscienza e l’individualità.
Queste proprietà sono complementari a quelle del mercurio, il quale è associato alle qualità femminili della Luna, dell'acqua, del fresco, dell’umido e della passività.
L’unione di questi due metalli primordiali rende possibile la creazione di qualsiasi altro metallo, anche quello più prezioso e ricercato: l’oro.
Lo zolfo interagendo col mercurio liquido doveva trasformarlo in mercurio igneo per realizzare le Nozze alchemiche tra Sole (The Red King) e Luna (The White Queen), e ottenere così l'oro dei filosofi, capace di risanare la corruzione della materia.
Paracelso vi aggiunse anche il sale, portando a tre i componenti dell'opera di riunificazione alchemica, ognuno esprimente una diversa capacità di trasmutazione della materia: lo zolfo per la combustione, il mercurio per la plasticità, ed il sale per la solubilità. Si tratta dei tre componenti corrispondenti nell'uomo rispettivamente a spirito, anima e materia.
Nicolas Flamel, ne “Il Sommario filosofico”, lo paragona a un drago senza ali che dev’essere unito e fuso con un drago alato (il mercurio), per ottenere il fermento indispensabile per l’Opera Alchemica. Lo stesso autore ne “Il libro delle figure geroglifiche” attribuisce allo Zolfo, il drago senza ali, la proprietà di coagulare e al drago mercuriale, dalla natura volatile, quella di fissare. 
Secondo “Il Libro delle Figure geroglifiche di Flamel”: “I due draghi (cioè lo zolfo e il mercurio) sono i due serpenti che si avvolgono attorno alla verga di Hermes e che danno al Dio la capacità di trasfigurarsi e mutarsi a suo piacimento”. 
“I due draghi – dice ancora Flamel – devono essere chiusi dal Filosofo in un Vaso sigillato ermeticamente, e si dissolvono liberando il più letale dei veleni, che, con la forza delle sue esalazioni, può causare la morte di ogni cosa vivente.
Il Filosofo, però, non avverte mai queste esalazioni, se ha cura di non rompere il vaso, ma si rende conto dei mutamenti che avvengono dai diversi colori che si manifestano durante la fase detta della Putrefazione”.

Sempre secondo Flamel, per passare attraverso le trasformazioni dell’Opera Alchemica è necessario uno zolfo di tipo diverso e che i due zolfi (ai tempi di Flamel l’Opera era divisa solo in due parti: una Lunare d’Argento o al Bianco, l’altra Solare, d’Oro o al Rosso) non devono essere mescolati tra loro, perché, altrimenti, genererebbero un essere mostruoso.

Zolfo, il “fuoco dei filosofi”: il misterioso agente che, regolato secondo diversi “regimi” nelle varie fasi dell’Opera, la porta a compimento.

Nel “Libro Segreto dell’arte occulta della pietra dei Filosofi” Artefio distingue tre tipi di fuoco: “Il primo – egli dice – è di lampada e continuo, umido, vaporoso, aereo, fatto ad arte per trovare, e la lampada deve essere proporzionata alla chiusura […]. Il secondo fuoco è delle ceneri nelle quali è chiuso il vaso sigillato ermeticamente o piuttosto è quel calore dolcissimo che, proveniendo dal vapore temperato della lampada, avvolge in modo uguale il vaso. Esso non è violento se non viene eccessivamente eccitato, è digerente, è alterante, è preso da un corpo diverso della materia, è unico, umido e innaturale. Il Terzo è quel fuoco naturale nella nostra Acqua, la quale è anche chiamata contro natura perché è acqua e nondimeno dall’oro fa un puro spirito, cosa che il fuoco comune non può fare. E’ minerale, partecipa allo zolfo, dirompe, congela, scioglie e calcina tutte le cose, è penetrante, sottile, incomburente ed è la fonte d’acqua viva nella quale si lavano il Re e la Regina. Di esso abbiamo bisogno in tutta l’intera Opera, in principio, a metà e alla fine, mentre degli altri fuochi detti sopra no, ma solo qualche volta. Congiungi dunque questi tre fuochi nel leggere i libri dei filosofi e di certo non ti sfuggirà la loro comprensione dei fuochi”.

V.I.T.R.I.O.L. (Visita Interiora Terrae, Rectificando Invenies Occultum Lapidem = visita le profondità della terra, rettificando troverai la pietra nascosta - metafora per l'opera alchemica e, in generale, per la vita, se consideriamo le profondità della terra come quelle del nostro animo e la pietra nascosta come lo scopo della nostra vita)

Simona

Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Zolfo_(alchimia)
http://www.fuocosacro.com/pagine/1/alchimiafuocosaolventezolfo.htm
http://www.fisicamente.net/SCI_FED/index-1387.htm

lunedì 8 agosto 2016

Phillys Curott

Phyllis Curott è cresciuta nella cittadina di Lynbrook, a Long Island. I suoi genitori sono stati ateo agnostici, intellettualmente social/liberali, e l'hanno incoraggiata a prendere le proprie scelte anche in tema di religione fin da piccola. Suo padre, che per lavorare era andato in mare fin dall'età di dodici anni, è diventato poi funzionario sindacale, mentre sua madre, che apparteneva ad una famiglia colta e ricca, è stata un diplomatico, coinvolto nel movimento per i diritti civili a riguardo dell' uguaglianza razziale negli Stati Uniti.
Phyllis ha studiato fino ad ottenere una Laurea in Lettere e Filosofia all' università Brown prima di continuare a studiare Giurisprudenza presso il Dott. Juris e l'Università di NY. Dopo essersi laureata alla facoltà di Giurisprudenza, Curott ha lavorato a Washington, come lobbista per Ralph Nader.
Dopodichè è ritornata a New York esercitando come avvocato del lavoro, e giurista su temi come i beni immobili e la vita di ogni giorno.
In aggiunta, è stata ed è una forte voce a tutela dei diritti religiosi per i Wiccan e le altre minoranze religiose. Ha ottenuto il diritto di compiere matrimoni legalmente riconosciuti e i rituali in parchi pubblici come Sacerdotessa Wiccan.
Curott produsse parecchi film indipendenti, compreso il “New Year's Day“ diretto da Henry Jaglom che permise per la prima volta agli USA nel 1989 di partecipare al Festival del Film di Venezia. Inoltre, Curott ha interpretato il ruolo di una giornalista in “Venezia Venezia”. Membro della “ United Nations' NGO Committee on the Status of Women”, la Commissione delle Organizzazioni Non-Governative sulla Condizione Femminile dell'ONU, ha partecipato alla IV Conferenza Mondiale ONU sui diritti della donna svoltasi a Pechino nel 1995, ed è stata una dei finalisti al Walter Cronkite Faith and Freedom nel 2000, un premio istituito dalla Interfaith Alliance Foundation.
Percorso religioso e di vita:
Dopo aver fatto i propri studi presso la facoltà di giurisprudenza, dirigesse un gruppo rock chiamato Le Date , Phyllis venne avvicinata da una Sacerdotessa e da li nel 1981, Curott fu iniziata come Wiccan e diede un ulteriore nome all' Arte, ossia Aradia.
Phyllis Curott è una Alta Sacerdotessa e fondatrice nonchè presidentessa del Tempio d'Ara (precedentemente conosciuto come il Cerchio d'Ara), una delle congregazioni Wiccan più vecchie in America.
E' presidente Emerita della Coven della Dea (COG)
Ha anche dato servizio frequentemente come ospite ministeriale, alla Chiesa Unitaria e Universale del
divino san Giovanni a NY.
Curott ha tenuto numerose lezioni e inoltre ha insegnato regolarmente al Learning Annex in NY e in più tiene numerosi eventi d'interfede Neo pagani.
Mentre è stata la prima Presidente del COG, Curott è stata al centro di due controversie al Parlamento
delle Religioni del Mondo tenutosi a Chicago nel 1993.
Le delegazioni Ortodosse greche e russe hanno boicottato il Parlamento delle Religioni del mondo all'inclusione di Curott come un'oratrice.
La Commissione inizialmente ha negato alla richiesta del COG di un permesso per tenere un rituale al Grant Park ma Dopo che Curott sfidò l'arcivescovo di Chicago Joseph e il cardinale Bernadin a sostenere il diritto del Wiccans in diretta televisiva di celebrare riti nel parco, la Commissione di Parco capovolse la sua decisione e Curott potè celebrare un rito pubblico dedicato alla Madre Terra al Grant Park.
E' Un 'attivista d'interfede globale, ed ha lottato per spiritualità femminile e le religioni eco-spirituali.
Al Parlamento delle Religioni Del mondo nel 1993, 2004 e il 2009 è stata una relatrice principale, insieme con il Dalai-lama.
È un'Amministratrice del Consiglio nel Parlamento delle Religioni Del mondo e lavora nel Comitato esecutivo.
Nel novembre 2012, Curott fu all'unanimità eletta per essere la vice Presidente del Parlamento delle Religioni Del mondo per l'anno 2013.
Ha anche servito come un membro dell'Assemblea dei Leader Religiosi Mondiali e del Clero della Rete Spiritual Progressiva.
Nel 1999, Phyllis partecipò alla Consultazione del Progetto di Pluralismo d'università di Harvard sulla Discriminazione e Trattamento Religioso.
Come un membro del Comitato delle Nazioni Unite per lo Status delle Donne, Curott ha partecipato alla pianificazione del Forum Unito e Nazionale di Pechino sullo Stato di Donne, rivolgendosi al Forum sul tema della religione e lo stato delle donne.
Ovviamente è attiva come co-presidente del Parlamento delle Religioni Del mondo per l'Unità operativa Delle donne , scontato dirlo, ma sicuramente è una delle Donne che meritano la mia stima e rispetto, per tutto quello che ha fatto e farà.
Fu onorata dalla rivista Jane come una delle "Dieci Donne Più coraggiose dell'Anno”.
Il Tempio di Ara, o Cerchio di Ara, creato a NY nel 1983 dalla stessa Phyllis, è una delle congregazioni statunitensi wiccan più autorevoli e consolidate, che ha dato luogo ad una vera e propria tradizione ossia la Tradizione di Ara.
Chiamato così dal nome della Costellazione di Ara e nata dalla tradizione minoica e da tradizioni
ispirate a quelle Gardneriane, utilizza tecniche proprie del Core Shamanism di Harner. In Internet si
trovano differenti informazioni in merito ai contatti, anche per chi come noi sta in Italia. Come dico
sempre, quando non trovi qualcosa Google è un valido strumento!
Bibliografia:
1998 - Book of Shadows: A Modern Woman's Journey into the Wisdom of Witchcraft and the Magic of the Goddess (Edizione Italiana: Il Sentiero della Dea o Una Strega a New York)
2001 - WitchCrafting: A Spiritual Guide to Making Magic (Edizione Italiana: L´Arte della Magia)
2004 - The Love Spell: An Erotic Memoir of Spiritual Awakening (Edizione Italiana: La Magia
dell´Amore)


Moonbrook

lunedì 18 luglio 2016

Lugh

Lugh é una divinità Irlandese, descritta e raccontata in molte storie epiche e mitologiche, come un eroe nonché Grande Re dei tempi passati della terra di Eriu ( chiamata Eire in epoca moderna nonché Irlanda).
Gli vengono attribuiti diversi epiteti come "Lámhfhada" ossia Lungo Braccio o Lunga Mano, grazie alla sua maestria con la Lancia e la Fionda, Ildánach ovvero colui che é caèace in molte arti, Samhildánach che corrisponde a ugualmente capace in molte arti, e in altri due modi ossia Lonnbeimnech ( colui che colpisce per primo) e Macnia ( il giovane eroe).
È praticamente il riflesso della divinità panceltica del Dio Lugus o della sua controparte Gaelica di Lleu Llaw Gyffes, letteralmente " L'unico splendente dalla forte mano".
Figlio di un matrimonio dinastico fra il re del popolo dei Tuatha de Danann, Cian e della madre Ethniu ( figlia di Balor re dei Fomoriani). Una storia folkloristica scritta da Shane O'Dugan nel 1835 racconta della nascita del nipote di Balor, che crescerà in forza e capacità fino a uccidere lo stesso Balor. Ma successivamente nel tempo la storia del figlio di Mac Cinnfhaelaidh nonché di colui che uccise Balor, subì una variazione per per mano di Lagy Gregory; In questa versione si racconta proprio che Balor sentendo la profezia per bocca di un druido, imprigionò la propria figlia Ethniu presso TÛr MÛr ( grande torre) sull'isola di Tory, accudita da dodici donne il cui scopo era quello di impedirle di conoscere un uomo. In tutto questo Mac Cinnfhaelaidh (Cian) possedeva una mucca magica capace di produrre una tale quantità di latte utile per sfamare tutti, tanto é vero che re Balor la voleva per se. Mentre l'animale veniva custodito dal fratello di Cian, Balor si materializzò sotto forma di ragazzino con i capelli rossi e ingannando il fratello di Cian rubò la mucca con l'inganno. Cercando vendetta Cian si rivolse ad una fata chiamata Birug che lo teletrasportó alla Grande Torre, seducendo Ethniu da cui ebbe 3 figli.
Infuriato come non mai Balor ordino che questi bimbi venissero affogati in un mulinello d'acqua. Due di loro affogarono, mentre Lugh venne salvato dalla stessa Birog riportato quindi da suo padre, che a sua volta lo fece accudire e crescere dallo zio Gavida detto il Fabbro.
Una volta diventato adolescente Lugh viaggiò attraverso le terre di tara per unirsi alla corte del re Nuada dei Tuatha DÈ Danann. Il castellano non lo avrebbe fatto entrare finché egli non dimostrasse una dote o capacità unica che potesse essere di aiuto al re, si offrì come scrivano, fabbro, campione, spadaccino, arpista, eroe, poeta e storico, mago e alchimista ma ogni volta gli venne risposto che non poteva entrare perché c'era giá qualcuno con quelle capacità e doti; ma quando Lugh chiese se ci fosse qualcuno con tutte queste capacità insieme il ciambellano dovette ammettere la sua sconfitta, in
quanto dimostrò di essere in 3 prove, un Bardo, un Mago ed un Eroe in quanto emozionò tutta la corte reale con la sua arte Bardica, sconfisse in un combattimento leale Ogma che era il campione fra i Tuatha DÈ Danann, nonché combatté i Formoriani che minacciavano i loro territori.
In tutto questo Lugh possedeva diversi oggetti magici tra cui la sua Lancia, che si diceva essere imbattibile.
Dietro ad essa vi é una storia molto curiosa, che rende lo stesso Lugh una divinità dai mille volti e storie che vi riportiamo qui di seguito:
"Secondo la tradizione irlandese, egli é figlio di Arianrhod, la Dea Bianca, e di Gwyddyon, suo fratello. La madre irata per questa nascita non gradita getta tre geasa (divieti) sul bambino il quale non poteva:
- avere un nome finché non gli lo avesse dato lei stessa;
- impugnare le armi finché non fosse stata lei a dargliele;
- avere una donna umana;
Tre divieti atti a escludere la sua stessa esistenza.
Il padre Gwyddyon, si prende a cuore le sorti del figlio/nipote, quindi decide di aiutarlo; per fargli avere il nome si trasforma in un ciabattino e obbliga con l´inganno Arianrhod ad andare in spiaggia a provare delle scarpe, ma lí vi era anche il giovane Lugh ancora senza nome, il quale vedendo uno scricciolo appoggiarsi sull´albero della nave, scagliò una freccia che andò ad inserirsi tra osso e tendine.
La madre stupita da tanta bravura esclamò: Il Leone ( Lleu ) ha la mano ferma (Llaw Gyffes ), che rimarrà il suo nome. Per ovviare al secondo geis, di fondamentale importanza per un celta, Gwyddyon utilizzando le sue arti magiche fece credere ad Arianrhod che il suo castello fosse sotto assedio, e Lei presa dal panico chiamò a sé i presenti dandogli le armi per la difesa; si presentó a lei anche il giovane Lugh, cosí camuffato da non essere riconosciuto e ricevere anch´esso le armi e ricevette proprio una lancia ed uno scudo.
Per infrangere il terzo divieto non serviva un consenso della madre, quindi Gwyddyon con l´aiuto di un altro zio del ragazzo, Math, crearono mediante la magia una donna, la più bella che si fosse mai vista, nata da una serie di fiori, il suo nome é Blodeuwedd."
Come si può immaginare da queste poche righe, dietro la figura di Lugh si nascondono una miriade di miti e leggende di cui quella sopracitata é solamente una di molte.
Il nome di Lugh si pensa sia derivante dalla radice Proto-Indo-europea: Leuk, ossia "lampeggiante". Nella sua iconografia é spesso circondato da immagini solari, e infatti fin dall'era Vittoriana veniva considerato un dio del sole, simile ad Apollo( sia per la bellezza che per la poesia e musica), anche se storicamente si é sempre e solo identificata con Mercurio, associazione fatta da Giulio Cesare che vide in molte città e paesi del suo impero, statuette, templi, citazioni in libri.
Anche se ad essere onesti, in Lugh si possono trovare similitudini e attinenze con divinità di diversi pantheon come Odino e Belenos.
Inoltre, diverse località, a lui sacre, portarono il suo nome: si conoscono infatti diverse Lug-dunum ("fortezza di Lugh"), diversi Lugdunum erano nell'attuale Francia: l'attuale Lione, ma anche Loudun, Laon (Lugdunum Clavatum)e Saint-Bertrand-de-Comminges (Lugdunum Convenarum); inoltre vi era un Lugdunum Batavorum alle foci del Reno, probabilmente l'attuale Katwijk-Brittenburg (in epoca rinascimentale Lugdunum Batavorum venne impiegato per rendere in latino il nome della città olandese di Leida, in italiano Leida, poco distante).
Anche le due città di Lugo, in Italia e Spagna, traggono probabilmente nome da questa divinità, infatti entrambe sorgono in zone che furono popolate da Celti; nella zona cisalpina troviamo pure la città di Lugano, Luino, il paese di Luvinate. Si contano in tutta Europa almeno 27 città che prendono il nome da Lugh, come l'italiana Lucca.
Ovviamente questo é un breve riassunto di tutto un mondo celato dietro questa divinità Solare a cui appunto viene dedicata la festività pagana di Lughnasad ( 1 Agosto), la prima festività del raccolto, dove il sole caldo ha fatto si che il grano maturi e possa essere il primo frutto del raccolto (ricordiamo le altre due festività solari, ossia Mabon e Samhain) Invocazione a Lug per richiedere una guarigione e una protezione:

"Oh Fulgido Lug
Signore della Luce e Maestro dell' Arte di cui tutto sai,
Guerriero e Guaritore
Druido e Strega
a te mi rivolgo per benedire questo Cerchio, e richiedere il dono della Salute.
Infondi il tuo Calore e la tua Luce,
che il tuo braccio si tenda
posando la mano dove c´é il dolore
e infondere la tua Guarigione.
La tua Lancia che sia posta a nostra difesa
contro ogni male e avversità.
Ora che la Luce domina sull' Oscurità
vieni a noi e guidaci nel nostro percorso.
Signore del Sole io ti chiamo, io ti invito e ti invoco,
Proteggi questo Cerchio e donaci la tua ispirazione
sii sempre Tu benedetto! "


Moonbrook

lunedì 11 luglio 2016

Divinità del Raccolto

Quando giunge il momento di pianificare una nuova celebrazione Sabbatica, mi domando spesso: a chi posso rendere onore questa volta? La Dea e il Dio, nei loro molteplici archetipi e simbologie, presentano sfumature a volte impalpabili nelle diverse regioni e tradizioni in cui vengono onorati e celebrati; in quanto Sacerdotessa e Strega mi piace pensare che sia mio compito fare in modo che ogni loro aspetto venga messo in luce ed ogni loro dono venga debitamente ringraziato.
Ecco a voi, quindi, una breve lista descrittiva delle meno note divinità naturali celebrate in tutto il mondo, con tanto di tradizione di appartenenza ed attributi.
AJA: dalla Tradizione Africana, é patrono delle foreste, del regno animale e delle erboriste.
DHAT-BADAN: dalla Tradizione Etiope, é la Dea protettrice delle oasi.
XOCHIPILLI e XOCHIQUETZAL: derivano dalla Tradizione Azteca; il primo é Dio e sovrano delle
arti, della bellezza, della danza e del regno floreale, patrono del grano e del mais; la seconda é Dea della fertilità, della bellezza, del potere sessuale femminile. Protettrice delle madri, sovrana delle gravidanze e delle nascite, simbolo del regno naturale e floreale.
MEDEINA: Dea Lituana delle foreste, degli alberi e del regno animale
ABNOBA: Dea Gallica delle foreste e dei fiumi
SUCELLUS: Dio celtico dell´agricoltura, delle foreste e dell´idromele.
ARDUINNA: patrona delle Ardenne, é nota come la Cacciatrice
ARTIO: Dio-orso Gallico, simbolo del regno selvatico
NANTOSUELTA: Dea Celtica associata alla Natura, alla terra, al fuoco ed alla fertilità.
DRUANTIA: Dea Celtica degli alberi
ASH: Dio egizio delle oasi e protettore delle vigne
CHURNMILK PEG: nota più come Fata che Dea, dalla tradizione britannica, é protettrice dei noccioli.
SELVANS: Dio Etrusco delle foreste
LEMPO: Dio Finnico del regno selvatico e dell´arceria
MIELIKKI: Dea Finnica delle foreste e della caccia
ANTHEIA: Dea Greca dei fiori
CHLORIS: Dea Greca della primavera e dei boccioli
ANTHOUSAI: Dea Greca dei fiori
CHARITI: divinitá femminili patrone della bellezza, del carisma, della natura e della creatività umana.
HAMADRYADE: Dea delle querce
HEGEMONE: Dea Greca delle piante, é la responsabile delle fioriture.
HORAE: Dea Greca che controlla il ciclo stagionale
MELIAE: Dea Greca del miele
PHYSIS: la più antica Dea della Natura Greca
RHEA: Dea della fertilità, della maternità e delle montagne.
ARANYANI: Dea Indù delle foreste e degli animali
PACHAMAMA: Dea Inca della fertilità, nota come la Grande Madre, presiede sul raccolto e i terremoti.
KONOHANASAKUYA-HIME: Dea Giapponese dei boccioli e della grazia
PAPA: Dio Maori della terra
RUAUMOKO: Dio Maori dei vulcani e delle stagioni
YUM CAAX: Dio Maya dell´agricoltura, delle piante selvatiche e degli animali
DAMU: Dio Sumero della vegetazione e della rinascita
EMESH: Dio Sumero della vegetazione
KISHAR: Dea Sumera della Terra
NINHURSAG: Dea madre Sumera della terra e della fertilità
ASINTMAH: Dea Nativo Americana della natura, secondo la tradizione la prima a posare piede sulla terra.
MAPUCHE: spirito nativo-americano della natura
JORDH: Dio Scandinavo della terra
ITHUNN: Dea Scandinava della primavera, protettrice delle mele.
FAUNO: Dio cornuto Romano delle foreste e dei campi
FERONIA: Dea Romana della fertilità, salute ed abbondanza
FLORA: Dea Romana dei fiori e della primavera
FUFLUNS: Dio Romano della felicità e salute, controlla la crescita dei germogli
NEMESTRINUS: Dio delle foreste e del legno
OPS: Dea Romana della fertilità
POMONA: Dea Romana degli alberi da frutto e dei giardini.
BERSTUK: Dio Slavo della terra e delle foreste
JARILO: Dio Slavo della fertilità, della vegetazione, della primavera e del raccolto
ZEMA: Dea Slava della natura
GRAND BOIS: Spirito Vodoo associato agli alberi, alle piante e alle erbe
LOCO: Spirito Vodoo patrono dei guaritori naturali, delle erboriste e degli alberi

Bigliografia:
Dictionary of God and Goddesses - Michael Jordan
Gods and Goddesses - Elizabeth Hallam
Dictionary of Ancient Deities - Patricia Turnen


Lily VioletSnake

lunedì 4 luglio 2016

La rubrica del mese: l'erbario magico

Caprifoglio

Il caprifoglio è una pianta rampicante che può crescere fino a 10 metri di altezza; le foglie sono verde smeraldo intenso, ma la sua parte caratteristica è il fiore che esprime la sua bellezza nei vari toni del bianco, giallo o rosa.
Il fiore, soprattutto verso il tramonto e la sera, emana un profumo inebriante, tuttavia non invadente e delicato, e
produce un nettare dolce che attira farfalle e api. Il caprifoglio è forse meno conosciuto di un altro grande protagonista di questa stagione, il gelsomino  (vedi oltre), tuttavia è veramente molto amato: oltre alla bellezza estetica ed al piacere della vista, trasmette anche una sensazione serenità, dolcezza, gioia di vivere e di fare e una sensualità non appariscente, discreta.
È usato fin dai tempi antichi all'interno delle case per portare benessere e prosperità economica, sia posto come decorazione (fa anche il suo bell'effetto scenico! ) sia bruciato come incenso. Collegato a Giove, ne esprime le caratteristiche di generosità e crescita.

Appeso sopra la porta, si dice che tenga lontane le cattive influenze e ad attirare quelle benefiche.

Infine, il caprifoglio è utile anche in meditazione: il suo profumo dolce e delicato aiuta a calmare e chiarire i pensieri rilassare la mente.
A prescindere dall'uso che ne vogliate fare, non perdetevelo!


Gelsomino
Il gelsomino è una pianta arbustiva che fiorisce in questo periodo; il suo profumo si espande in lungo e in largo,
senza sforzo, quasi con prepotenza durante le notti estive, e crea un'atmosfera incantata, dolce e sensuale, riportandoci in contatto con i nostri sensi; calma la mente e la distrae dalle sue preoccupazioni, riportandola al qui ed ora, semplicemente a quello che viene percepito dai nostri sensi.

Il gelsomino è  un fiore principalmente legato all'aspetto femminile e lunare, quindi a divinità come Selene, Afrodite o Venere.
Infatti, è uno degli ingredienti principali negli incantesimi d'amore, come anche negli incantesimi che riguardano la gioia di vivere, la felicità e la sensualità.
Tra le sue caratteristiche ha anche quella di attirare, quindi può essere usata in tutte quelle situazioni in cui vogliamo portare qualcosa nella nostra vita, con le caratteristiche proprie del gelsomino.
Può essere usato come incenso, ma ancora meglio come olio essenziale o estraendone l'aroma in un olio base, come per esempio jojoba o girasole; lo useremo poi per ungere candele, testimoni o anche noi stessi.
Leggenda vuole che spesso le petizioni alla Dea per il benessere e la prosperità venissero messe in atto durante la notte di luna piena, di fronte una pianta di gelsomino, lasciando poi una moneta vicino alle sue radici, con l'intento che la moneta si moltiplicasse come crescevano i fiori del gelsomino, con la speranza di sentire il profumo della gioia e del successo altrettanto facilmente come quello dei fiori di gelsomino.

 


Iperico

L'Iperico è una pianta perenne sempreverde, con fusto eretto, che per tutta l'estate si ricopre di fiori giallo oro, con cinque petali; tenendone le foglie in controluce, possiamo vedere tanti piccoli buchini (da cui il suo nome - perforatum): la caratteristica dell'iperico, infatti, per cui è molto facile individuarlo in caso di dubbio, è che all'interno delle foglie e dei fiori ha delle piccole vescicole di olio:  sfregandole fra le mani le potremmo trovare tinte di rosso o arancione carico.
L'iperico, anche detto caccia diavoli, erba delle streghe, o erba di san Giovanni, ha una lunghissima tradizione in campo magico: appeso fuori dalla porta, veniva usato per proteggere la casa dai fulmini e ovviamente da tutte le presenze negative (ironia, anche dalle streghe).
Noi lo usiamo come simbolo del sole e della sua forza in questo periodo, in cui raggiunge il suo apice (è infatti molto usato nelle celebrazioni di Litha). Tradizionalmente, qui in Italia viene raccolto nel magico giorno di San
Giovanni, all'alba.

Questa pianta agisce portando tutte le caratteristiche del sole nella nostra vita:si può usare per il successo, per migliorare il tono dell'umore, per la gioia di vivere, per la protezione e come simbolo dell'energia maschile e solare.
Dal punto di vista medico ha interessanti utilizzi, quindi possiamo usarla sicuramente anche in incanti rivolti alla guarigione.
Consiglio: l'olio rosso estratto dai suoi fiori è un ottimo lenitivo della pelle (davvero, fa miracoli).


Per approfondire:



Campanini, Enrica: Dizionario di fitoterapia e piante medicinali, ed. Tecniche Nuove 2012

Cunningham, Scott: Enciclopedia delle piante magiche, ed. Mursia 

Dugan, Ellen: Garden Witchery: Magick from the Ground Up, ed. Llewellyn Publications 

Rosella: Le erbe delle streghe nel Medioevo, ed. Penne & Papiri 

Scott, Devon: I giardini incantati. Le piante e la magia lunare, ed. Venexia