domenica 18 settembre 2016

Il simbolo alchemico dello Zolfo

Lo zolfo (dal sanscrito शुल्बारी  SHULBARI significa "nemico del rame" in quanto lo zolfo reagisce facilmente con il rame, facendo perdere a quest’ultimo le sue proprietà metalliche) era già noto in epoca preistorica: gli Egizi lo conoscevano dal 1600 a.C., mentre Omero lo menzionò nel IX secolo a.C., dove veniva utilizzato sia come arma incendiaria di guerra insieme al carbone e al catrame, sia come medicinale. Per finire venne anche citato nella storia biblica della genesi, nel racconto della distruzione di Sodoma e Gomorra. Il termine equivalente di lingua inglese chiama lo zolfo brimstone, che significa pietra dell'orlo, perché si trova facilmente sul bordo dei crateri di vulcani.
Nel XII secolo i Cinesi inventarono la polvere da sparo che è una miscela di nitrato di potassio (KNO3), carbone e zolfo. I primi alchimisti diedero allo zolfo il suo simbolo alchemico, un triangolo sopra una croce; attraverso i loro esperimenti scoprirono che il mercurio poteva combinarsi con lo zolfo.

Zolfo Nero, la Croce di Leviathan.

Questo glifo è spesso definito erroneamente come "croce pontificia di Satana" da scrittori del tratto cristiani, a causa della sua adozione come emblema del satanismo da Anton LaVey nel 1960. L'emblema è senza storia come un simbolo del satanismo utilizzato da LaVey e non solo...
Più anticamente, era usato come simbolo dello zolfo nero, infatti lo si può trovare in questo indice di Nicasius Le Febure in “A Compleat Body of Chymistry” del 1664.
Zolfo Filosofale, Red King

Questo simbolo è preso dalla 23esima immagine di una serie di disegni dal lavoro alchemico del XVII secolo attribuito a Eugenius Philalethes, Speculum Veritatis. Questo semplice simbolo di un triangolo di fuoco con tre frecce radianti verso il basso rappresenta il "Perfect Red King " (Il perfetto Re rosso), lo zolfo dei filosofi.


Proprietà alchemiche.
Lo zolfo è un elemento che fa parte dell’Opera Alchemica (Nigredo, Rubedo e Albedo).
Esso è l’elemento primordiale.
Zolfo e Mercurio (noti anche come l’Hylé e l’Azoth, secondo il monaco benedettino Basilius Valentinus del XV secolo) sono considerati dagli Alchimisti fratello e sorella e spesso le caratteristiche dell’uno vengono attribuite all’altro.
Le proprietà filosofico-spirituali dello zolfo, dedotte per analogia da quelle fisiche, rappresentano le qualità maschili, il Sole, il fuoco, il caldo, il secco, l’attività, la coscienza e l’individualità.
Queste proprietà sono complementari a quelle del mercurio, il quale è associato alle qualità femminili della Luna, dell'acqua, del fresco, dell’umido e della passività.
L’unione di questi due metalli primordiali rende possibile la creazione di qualsiasi altro metallo, anche quello più prezioso e ricercato: l’oro.
Lo zolfo interagendo col mercurio liquido doveva trasformarlo in mercurio igneo per realizzare le Nozze alchemiche tra Sole (The Red King) e Luna (The White Queen), e ottenere così l'oro dei filosofi, capace di risanare la corruzione della materia.
Paracelso vi aggiunse anche il sale, portando a tre i componenti dell'opera di riunificazione alchemica, ognuno esprimente una diversa capacità di trasmutazione della materia: lo zolfo per la combustione, il mercurio per la plasticità, ed il sale per la solubilità. Si tratta dei tre componenti corrispondenti nell'uomo rispettivamente a spirito, anima e materia.
Nicolas Flamel, ne “Il Sommario filosofico”, lo paragona a un drago senza ali che dev’essere unito e fuso con un drago alato (il mercurio), per ottenere il fermento indispensabile per l’Opera Alchemica. Lo stesso autore ne “Il libro delle figure geroglifiche” attribuisce allo Zolfo, il drago senza ali, la proprietà di coagulare e al drago mercuriale, dalla natura volatile, quella di fissare. 
Secondo “Il Libro delle Figure geroglifiche di Flamel”: “I due draghi (cioè lo zolfo e il mercurio) sono i due serpenti che si avvolgono attorno alla verga di Hermes e che danno al Dio la capacità di trasfigurarsi e mutarsi a suo piacimento”. 
“I due draghi – dice ancora Flamel – devono essere chiusi dal Filosofo in un Vaso sigillato ermeticamente, e si dissolvono liberando il più letale dei veleni, che, con la forza delle sue esalazioni, può causare la morte di ogni cosa vivente.
Il Filosofo, però, non avverte mai queste esalazioni, se ha cura di non rompere il vaso, ma si rende conto dei mutamenti che avvengono dai diversi colori che si manifestano durante la fase detta della Putrefazione”.

Sempre secondo Flamel, per passare attraverso le trasformazioni dell’Opera Alchemica è necessario uno zolfo di tipo diverso e che i due zolfi (ai tempi di Flamel l’Opera era divisa solo in due parti: una Lunare d’Argento o al Bianco, l’altra Solare, d’Oro o al Rosso) non devono essere mescolati tra loro, perché, altrimenti, genererebbero un essere mostruoso.

Zolfo, il “fuoco dei filosofi”: il misterioso agente che, regolato secondo diversi “regimi” nelle varie fasi dell’Opera, la porta a compimento.

Nel “Libro Segreto dell’arte occulta della pietra dei Filosofi” Artefio distingue tre tipi di fuoco: “Il primo – egli dice – è di lampada e continuo, umido, vaporoso, aereo, fatto ad arte per trovare, e la lampada deve essere proporzionata alla chiusura […]. Il secondo fuoco è delle ceneri nelle quali è chiuso il vaso sigillato ermeticamente o piuttosto è quel calore dolcissimo che, proveniendo dal vapore temperato della lampada, avvolge in modo uguale il vaso. Esso non è violento se non viene eccessivamente eccitato, è digerente, è alterante, è preso da un corpo diverso della materia, è unico, umido e innaturale. Il Terzo è quel fuoco naturale nella nostra Acqua, la quale è anche chiamata contro natura perché è acqua e nondimeno dall’oro fa un puro spirito, cosa che il fuoco comune non può fare. E’ minerale, partecipa allo zolfo, dirompe, congela, scioglie e calcina tutte le cose, è penetrante, sottile, incomburente ed è la fonte d’acqua viva nella quale si lavano il Re e la Regina. Di esso abbiamo bisogno in tutta l’intera Opera, in principio, a metà e alla fine, mentre degli altri fuochi detti sopra no, ma solo qualche volta. Congiungi dunque questi tre fuochi nel leggere i libri dei filosofi e di certo non ti sfuggirà la loro comprensione dei fuochi”.

V.I.T.R.I.O.L. (Visita Interiora Terrae, Rectificando Invenies Occultum Lapidem = visita le profondità della terra, rettificando troverai la pietra nascosta - metafora per l'opera alchemica e, in generale, per la vita, se consideriamo le profondità della terra come quelle del nostro animo e la pietra nascosta come lo scopo della nostra vita)

Simona

Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Zolfo_(alchimia)
http://www.fuocosacro.com/pagine/1/alchimiafuocosaolventezolfo.htm
http://www.fisicamente.net/SCI_FED/index-1387.htm

2 commenti:

  1. Sarò per sempre in debito con il grande dottor Adeleke per aver sistemato il mio matrimonio rotto dopo che mio marito mi ha lasciato per la sua amante per 7 mesi .. la sua email è aoba5019@gmail.com o WhatsApp su +27740386124. Non ho mai creduto agli incantesimi fino a quando il mio amico non me lo ha presentato. All'inizio ero scettico su di lui perché ho sentito molto parlare di falsi lanciatori di incantesimi, ma ho messo i miei dubbi dietro di me perché volevo disperatamente riavere mio marito e ho fatto secondo quello che mi aveva detto di fare. Ora mio marito è tornato solo 48 ore dopo averlo contattato. Vivo di nuovo felicemente con mio marito dopo 6 mesi di divorzio e non mi riposerò finché non sarà conosciuto in tutto il mondo. È anche specializzato in incantesimi con denaro, lotterie, incantesimi di malattia E.T.C. Connettiti con il dottor Adeleke ora, la sua email è aoba5019@gmail.com o WhatsApp su +27740386124 ... È potente

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